MOTIVAZIONE

Scorrendo le pagine di Le lacrime dei pesci non si vedono si sente forte l’odore del mare, ma è un mare che puzza di petrolio.

Siamo ad Augusta, negli anni del dopoguerra in cui l’industrializzazione ha colonizzato la Sicilia e il nostro Sud, e Massimiliano Scuriatti ci porta nelle pieghe di una contraddizione che da allora incombe sul destino di quelle terre e di quel mare che fino ad allora vivevano di pesca e agricoltura.

Un conflitto, che ancora oggi non trova soluzione, tra diritto al lavoro e diritto alla salute, tra un po’ più di sicurezza economica e una natura degradata per volontà o incuria. Un conflitto, che squassa gli animi e i polmoni e porta danni irreversibili alla natura e al paesaggio, che Scuriatti racconta attraverso i ricordi di quello che al tempo era un giovane pescatore in una Sicilia che non ha mai risolto i suoi dilemmi gattopardeschi.

Ricordi che ruotano intorno alla giornata in cui viene accolto come un santo patrono l’imprenditore del nord a capo di un impianto petrolchimico, uno di quelli che nel dare lavoro e distribuire un po’ di benessere economico fanno strage di pesci e avvelenano la salute di chi respira la loro aria.

Ora che il catrame che da bambini ripulivamo dai nostri piedi al ritorno dalla spiaggia ha lasciato il posto a arcipelaghi di microplastiche che come sargassi galleggiano sugli oceani, Le lacrime dei pesci non si vedono è un libro che non dà risposte ma fa pensare, soprattutto mentre il tempo per mettere un freno al degrado del pianeta, del suo clima e dei suoi mari sta per scadere.

Serena Laudisa


BIOGRAFIA AUTORE

MASSIMILIANO SCURIATTI. Scrittore, curatore editoriale e docente di sceneggiatura, è nato in Sicilia e vive in Lombardia. Si occupa di narrative, saggistica, teatro e collabora con il cinema e la televisione. Fra le varie attività, quella di studioso delle opere teatrali di Giuseppe Fava. Per La nave di Teseo è autore di Una vita, mille vite. Conversazione con Lorenza Mazzetti (2021).