GARDINI: UN “PIRATA” FELICE SOLO TRA LE VELE

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25 anni fa Raul Gardini lasciava la terra e il suo mare: il…

Una pista chiamata oceano

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NEL 1818 la traversata dell' Atlantico per gli emigranti inglesi e irlandesi durava circa un mese. Solo pochi privilegiati potevano permettersi una vera cabina e il cibo era indigesto per tutti. Ma quell' anno un grande sbuffo di fumo nero in pieno oceano fece accorrere un vascello militare inglese i cui ufficiali avevano pensato ad una nave improvvisamente incendiatasi. Ma invece delle fiamme, videro uno strano veliero con due grandi ruote a pale sulle fiancate.

Rotta sull’ inghilterra per un nuovo primato

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Incantati da questo vecchio ritornello, il comandante John Lloyd e il suo equipaggio sono rimasti per tutta la giornata di ieri con gli occhi fissi sul cielo di New York. Poco nuvoloso, molto caldo, molto umido, dicevano i bollettini meteo. A prima vista un tempo perfetto per mettere la prua sull' Atlantico in direzione dell' Inghilterra. Ma i computer continuavano a sfornare previsioni non proprio ottimistiche e così la partenza per la grande impresa veniva rinviata di ora in ora.

L’Atlantico con un solo pieno alla conquista del mitico record

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Ingegnere, stiamo per rimanere senza olio, saremo costretti a fermarci. Una notizia poco allegra per chi si trova in barca in mezzo all' Oceano Atlantico. Non è possibile comandante, ci deve essere ancora olio, ora controlliamo. Sull' Azimut Atlantic Challenger, il potente motoscafo italiano che vuole battere il record della traversata atlantica, e che stamattina arriva a New York dopo un avventuroso viaggio di trsferimento, c' era stato un attimo di panico nella notte tra giovedì e venerdì.

Sono stato navigatore di bobby rautbord

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Un pennarello in mano: è tutto quello che viene dato ad un navigatore offshore. E con un pennarello in mano mi sono ri­trovato la mattina di domenica 16 luglio, un’ora prima della partenza del Trofeo Na­poli, gara di campionato mondiale. Un pen­narello può servire a molte cose, ma su un bolide offshore serve ad una cosa sola: a disegnare il tracciato della gara sul cruscot­to, segnandovi vicino le rotte di ogni tratta intermedia del percorso e le distanze par­ziali e totali.

Sulle ali del vento

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Sulle ali del vento mi sono trovato da bambino. Mi avevano già portato su una barca a vela che sembrava immensa, con una randa maestosa tutta bianca; solo più tardi, da grande, venni a sapere che era lunga soltanto cinque metri. Ma trovarsi da solo su una barca affidata ai venti e alle onde, è una cosa da far rizzare i capelli in testa