Balene Salvateci

I vincitori della 12° edizione del Premio Marincovich 2021

SEZIONE LIBRI – CULTURA DEL MARE – SAGGISTICA

1° classificato

Maddalena Jahoda è una biologa, ricercatrice, divulgatrice, giornalista e ha collaborato con diverse riviste scientifiche, prima tra tutte “Acqua”. Il libro affronta il consueto argomento “salvate le balene” da una prospettiva diversa dal solito: le balene possono contribuire alla produzione di ossigeno per il pianeta nutrendo con le loro deiezioni la microfauna oceanica.

L’autrice saggiamente rifugge da un testo complesso, per gli addetti ai lavori, scrivendo invece una piacevole narrazione nella quale racconta storie di cetacei arrivando a dare loro voce propria per narrare le storie del mare.

Un testo interessante, stimolante, divertente e a tratti ironico che ribalta il concetto di “chi salva chi”: le balene ci aiuteranno a vivere in un mondo migliore.

Max Gregori

2° classificato

Non è facile coniugare il rigore che, oggi più che mai, si pretende dalla ricerca storica con la capacità di renderla materia narrativa appetibile per il pubblico, un pubblico che, anche in questo caso oggi più che mai, cerca prodotti di immediata fruibilità, decretandone successi o insuccessi con il superficiale meccanismo dei like.

Antonio Musarra si muove in perfetto equilibrio su questo terreno scivoloso. Sa essere profondo, dettagliato fino alla minuzia e rigoroso rimanendo al tempo stesso piacevole da leggere e appassionante anche per il lettore profano.

È divulgazione colta, un’arte ahimè non molto praticata in Italia, talvolta osteggiata dagli studiosi ma giustamente apprezzata dai lettori intelligenti.

Nel libro “Il grifo e il leone” lo aiuta anche la vicenda narrata: è la storia di una rivalità, fatta di liti, di guerre e di dispetti, che dura secoli fra due città che in quegli stessi secoli sono al top della civiltà, della prosperità, della cultura e dell’arte nel mondo. Se anziché litigare fra loro, viene da pensare, fossero andate d’accordo, dove sarebbero potute arrivare?

È una domanda che invita a riflettere e che anche oggi, purtroppo, mantiene tutta la sua attualità.

Paolo Lodigiani

3° classificato

Il saggio ‘Navi Mute’ cerca di ricostruire, a 25 anni dalla misteriosa scomparsa del Comandante Natale De Grazia, un pezzo terribile e tra i più censurati della recente storia italiana. Il libro punta la sua attenzione al traffico dei rifiuti radioattivi e ripercorre le fasi più importanti dell’inchiesta sulle ‘navi dei veleni’, le navi cariche di rifiuti tossici che percorrevano le rotte del Mediterraneo.

De Grazia e il pool di Reggio Calabria stavano indagando sui traffici via mare dei rifiuti nucleari, collegati anche alla morte in Somalia della giornalista Ilaria Alpi, e non è mai stato chiarito quale pista De Grazia stesse seguendo in quel periodo.

Dall’inizio degli anni ‘90, De Grazia portava avanti un’inchiesta sugli affari delle ecomafie e più in particolare, sull’affondamento lungo le coste del Mar Mediterraneo di molte navi, assieme ai loro carichi di rifiuti radioattivi.

Dalle testimonianze dei colleghi, riportate nel libro, si ricostruisce il ritratto di un uomo e di un ufficiale con un profondo senso della giustizia e dello Stato: un eroe, che ha sacrificato la sua vita nella ricerca della verità e che prima di morire è stato percosso e torturato. Le circostanze della sua morte rimangono tuttora circondate dal mistero.

Ida Castiglione

SEZIONE LIBRI – CULTURA DEL MARE – NARRATIVA

1° classificato

ULTIMO MARINAIO

 MOTIVAZIONE

Non è necessario aver visitato la Norvegia per apprezzare questo libro, ma certamente aiuta. L’isola di Noss, che affiora in un mare gelido e misterioso dove si svolge la storia, in realtà non esiste, ma i suoi paesaggi, il clima, il candore della neve, la vita di mare nel Nord dell’Europa, sono resi perfettamente e in modo incantevole.

Luogo forse perfetto per fare una scuola di vela, usando l’eredità ricevuta da Matias di una barca di legno costruita a mano, il Marlin, una scuola intesa a creare marinai bravi come quelli di una volta e pronti ad affrontare non solo il mare, ma anche le sorprese della vita.

Matias si dedica al suo progetto con passione e ha la fortuna di incontrare Tomas, che il mare lo ha solcato in tutto il mondo e sa come sopravvivere alle tempeste.

Nasce così una amicizia speciale: Tomas parla poco, ama stare in disparte, ma è capace di tenerezze inaspettate, più che un essere umano è un’idea astratta, introvabile nel nostro mondo.

Il fascino del libro scaturisce proprio dalle atmosfere rarefatte che vi sono descritte e dal modo in cui la presenza di Tomas porta via alcune ombre.

Elisabetta Strickland

2° classificato

Personalmente trovo imbarazzante leggere qui la motivazione del premio e farvi poi scoprire di essere citato nei “ringraziamenti”…

Ma tanto devo…e tanto mi spetta.

Mi hanno detto di essere nato un lunedì…Nello stesso giorno, undici anni dopo, è stata combattuta la battaglia di Waterloo”. Così inizia questo romanzo storico del “nostro Alberto Cavanna” già premiato al Marincovich con “Da bosco e da riviera” nella prima edizione del 2010 e poi nel 2017 con “La nave delle anime perdute” alla ottava edizione del Marincovich.

Romanzo sì, e ben congegnato, ma anche “storico” e per chi non conoscesse Cavanna, as usual molto ben documentato.

Il libro di ben 326 pagine è un caleidoscopio di immagini, date, episodi storici e inserimenti romanzati del nostro “Nessuno” ( …Nemo … ).

Vi ho dato già più di un indizio, ma non voglio rovinarvi il piacere della lettura. Piacere che con mia perversa devianza ho alternato ad incursioni nel web per approfondire la conoscenza su episodi storici citati nel romanzo.

Episodi tutti perfettamente concatenati e cuciti , raccontati con quella maestria che fa di Alberto Cavanna una penna ammaliante.

 Sergio Abrami

3° classificato

 

Tutti sappiamo trovare rapidamente l’Alaska su un mappamondo: la punta più a nord del continente americano, nonché lo Stato più grande degli Stati Uniti. Ma quasi tutti, poi, ci fermiamo lì. Ignoriamo la sua storia, com’è composta la sua popolazione.

I “Reietti delle isole” è un libro che ci fa scoprire questo stato misterioso.

Lo fa attraverso il racconto del folle e disperato viaggio intrapreso da cinque componenti di una piccola comunità russa quando, nel 1867 la Russia vende agli Stati Uniti le fredde terre dell’Alaska.

Un viaggio epico tra terre e mari inospitali di rude bellezza, finalizzato a cercare un’improbabile alleanza con le popolazioni indigene.

I reietti delle isole è un libro denso, un libro che rimane. Rimane l’epico viaggio, i paesaggi affascinanti e, al tempo stesso, duri e selvaggi, l’orgoglio delle tribù locali, la folle determinazione dei protagonisti. Rimane la scoperta di un mondo sconosciuto.

Andrea Mancini

SEZIONE LIBRI – CULTURA DEL MARE –JUNIOR

 MOTIVAZIONE

Luigi Divari, grande conoscitore della laguna di Venezia e delle sue tradizioni, racconta la storia della navigazione e della pesca in laguna attraverso i suoi acquerelli e i suoi libri, tutti illustrati dall’autore stesso.

L’ABC delle barche veneziane è un volumetto sulle barche della laguna e i loro utilizzi nella storia, pensato per i ragazzi, ma adatto a chiunque si avvicini alle barche tradizionali. Sono trascorsi circa tremila anni da quando i pochi abitanti della terraferma veneta decisero di occupare anche un arcipelago composto da piccole terre emergenti nel mezzo della laguna e abbastanza vicine al mare.

Questo trasferimento avrebbe richiesto la costruzione di diverse nuove barche, oltre a quelle che già possedevano, per portare su quel nuovo insediamento le molte cose di cui avrebbero avuto bisogno nella vita di tutti i giorni. Alcune di queste barche sono conservate nel Museo Navale di Venezia.

Quando con Carlo andavamo a Venezia, oltre alla “religiosa” visita al Museo Navale, per lui, appassionato e collezionista di modellini di barche da lavoro, c’era un’altra immancabile tappa: una piccola bottega sotto Rialto zeppa di piccole barche veneziane, già realizzate o da costruire. Nei suoi occhi brillava la gioia e la voglia di comprarle tutte. Ma il Bragozzo, il “sandalo da s-ciopon”, la gondola e il “sandalo con vela al terzo” sono in collezione.

 Patrizia Melani Marincovich

SEZIONE ARTICOLI – NAVIGAZIONE

1° classificato

 MOTIVAZIONE

Il coraggio e la sfida all’ignoto, il mito e la voglia insopprimibile di avventura, la ricerca di sempre nuovi orizzonti per allargare i propri commerci e la curiosità di guardare al di là dei confini, trovano forma nell’articolo di Stefano Navarrini grazie a un linguaggio pulito, preciso e capace di costruire solide traiettorie narrative.

La sfida al mare, a bordo di imbarcazioni di fortuna o di navi ad alta progettazione, assume il sapore di un’epopea degna di tanti capolavori della letteratura dedicati al viaggio.

Alessandro Mezzena Lona

 PREMIO SPECIALE DELLA GIURIA

Solo una volta tornato a casa, nella sua Costiera amalfitana, circondato dai suoi affetti più cari (che ha cercato in tutti i modi di proteggere dagli assalti dei media internazionali) Gennaro Arma si è reso conto che in tre mesi la sua vita era cambiata.

Era riuscito, con la razionalità, l’umiltà, l’esperienza e l’intelligenza a tenere testa al Covid 19 e alle Autorità Sanitarie giapponesi. Una nave da crociera con quasi 4000 persone a bordo (tra turisti e personale di bordo) in quarantena nella baia di Yokohama nel gennaio del 2020 quando ancora si sapeva poco o nulla di pandemia non è stata una cosa semplice.

Stiamo parlando della Diamond Princess e del suo Comandante. La lezione più importante, il libro edito da Mondadori non è un “diario di bordo” ma il racconto puntuale di tutte le misure sanitarie prese per isolare, salvare ed evacuare il maggior numero di persone possibile, rispettando la dignità di ognuna di loro. Un libro ricco di emozioni e di solidarietà.

Bravo Gennaro, ci hai fatto sentire orgogliosi!

Patrizia Melani Marincovich

 

 

0 commenti

Lascia un Commento

Vuoi partecipare alla discussione?
Sentitevi liberi di contribuire!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *