Biografia autore

Lorenzo Bono


Motivazione

Una storia praticamente sconosciuta quella del Comandante Francesco Aurelio Geraci: salpato da Napoli il 18 agosto 1932 fu il primo italiano a compiere il giro del mondo a vela. Quasi tre anni per percorrere 27.775 miglia in compagnia di Rosario, il suo marinaio ed assistente, su una piccola barca di dieci metri, senza motore e senza radio.

Siamo in piena era fascista. Geraci è un ufficiale della Marina, ha risorse finanziarie limitate ed è costretto a cercare il sostegno delle gerarchie che a lungo, ottusamente, gli faranno mancare l’appoggio richiesto. Ma Geraci non demorde e riesce non solo a partire ma anche a portare a termine il suo sogno superando mille ostacoli organizzativi ed economici ma, soprattutto, compiendo una vera impresa per troppo tempo rimasta sconosciuta.

Ad esempio, la traversata dell’Oceano Indiano viene compiuta in un’unica tappa di 5.200 miglia senza scalo, in 71 giorni di navigazione, stabilendo un record rimasto imbattuto fino agli anni Ottanta. Non solo. Geraci ed il suo marinaio sopravvivono a una tempesta eccezionale che spazza l’Atlantico con venti di 300 km/h e provoca oltre tremila morti sulle coste di Cuba. Vivono incontri straordinari, con personaggi estremi e pericolosi, come i pirati del mar dei Caraibi, gli eremiti nudisti delle Galapagos o i cannibali delle isole Banks.

Miglia dopo miglia, scalo dopo scalo, la storia raccontata da Lorenzo Bono in “Tre Oceani” si sviluppa mescolando estratti dal diario di bordo e dalla corrispondenza con la moglie con fotografie e documenti ufficiali, come i telegrammi con le autorità dei Paesi visitati o lo scambio di comunicazioni con gli Ambasciatori Italiani e la stessa segreteria di Mussolini.

Il risultato è una grande storia di mare rimasta praticamente ignota fino a oggi, una storia avvincente che racconta di un mondo che non c’è più, di un modo di navigare che oggi sarebbe impensabile

Andrea Mancini


Premio

Roberto Camerini consegna un’iconica foto di Silvano Pupella. Foto paradigmatica in cui Sanlorenzo racconta la bellezza delle forme che crea la dignità del lavoro. Foto manifesto della Mostra Naviganti che Sanlorenzo espose alla Casa dei Tre Orci a Venezia. Mostra che fu recensita dalle più autorevoli riviste di architettura come esempio di racconto non convenzionale del mondo della nautica.