MOTIVAZIONE

Isolitudini di Massimo Onofri è un bell’atlante letterario, poetico e confidenziale, da leggere tutto d’un fiato oppure a tratti, secondo l’ispirazione del momento.

Un’opera colta e lieve allo stesso tempo, dove si spazia fra i luoghi e i racconti degli autori, attraverso ricordi e sorprese, mentre le isole di questo atlante, così come i personaggi che le hanno descritte, si disvelano sotto luci diverse e acquistano una nuova sorprendente identità.

E appena abbandoni con un po’ di rammarico un mare, un narratore, già sogni la prossima meta.  

Come dice infatti l’amato Saramago, citato più volte da Onofri: “Dev’esserci un’isola più a sud, una corda più tesa e più vibrante, un altro mare che nuota in altro blu.”

Insomma, un libro che fa partire per un viaggio immaginario che si vorrebbe non finisse mai.

Perché l’isola? Perché è il punto dove io mi isolo, dove sono solo: è un punto separato dal resto del mondo, non perché lo sia in realtà, ma perché nel mio stato d’animo posso separarmene.
(Giuseppe Ungaretti)

Isolitudini è un regesto di nomi, luoghi, fatti e gesta sorretto da un’erudizione infinita, senza essere per questo mai pedante. È una sorta di atlante onirico che si può anche consultare a seconda delle preferenze, climi caldi, passioni spente e passioni fredde, deliri alcolici e paradisi artificiali. Per quanto Onofri affetti lo spleen demaistriano del viaggio attorno alla propria stanza, si capisce benissimo che molta della letteratura da lui raccontata è anche fatta di paesaggi da lui visti, il meglio di quella narrativa di viaggio che negli anni fra le due guerre mondiali si rivelò in Italia come un genere, i Comisso e i Cecchi, i Praz e i Savinio, la prosa d’arte che nel tempo si sarebbe imposta da noi come l’unico romanzo possibile a fronte dell’impasse creativo di quello tradizionale, divenuto ormai ora coma profondo, ora ernia ombelicale, ora diarrea sempre più liquida. Onofri c’insegna che navigare necesse est, l’unico modo perché sia necesse anche vivere.

Isolitudini è un bell’atlante letterario, poetico e confidenziale, da leggere tutto d’un fiato oppure a tratti secondo l’ispirazione del momento.

Un’opera colta e però lieve che ci conduce a luoghi e autori che evocano ricordi o riservano sorprese, mentre le isole di questo atlante, così come i personaggi che le hanno vissute o descritte, si disvelano sotto luci diverse e acquistano una nuova sorprendente identità.

E appena abbandoni con un po’ di rammarico un mare, un narratore, già sogni la prossima meta.  

Come dice infatti l’amato Saramago, più volte citato da Onofri: Dev’esserci un’isola più a sud, una corda più tesa e più vibrante, un altro mare che nuota in altro blu, un’altra intonazione più cantante.

Insomma, preparatevi a partire per un viaggio immaginario che si vorrebbe non finisse mai.

Marco Melloni


BIOGRAFIA AUTORE

Massimo Onofri insegna Letteratura italiana contemporanea all’Università di Sassari. Collabora con “Avvenire”, “L’indice dei Libri del Mese”, “Nuovi Argomenti”. E’ nella redazione di “Paragone-Letteratura”. Ha pubblicato, tra l’altro, Storia di Sciascia (1994-2004), La ragione in contumacia. Lacritica militante ai tempi del fondamentalismo (2007, Premio Brancati per la saggistica), Recensire. Istruzioni per l’uso (2008), Il suicidio del socialismo. Inchiesta su Pellizza da Volpedo (2009), L’epopea infranta. Retorica e antiretorica per Garibaldi (2011, premio De Sanctis per l’Unità d’Italia), Passaggio in Sardegna (2015), Passaggio in Sicilia (2016), premio letterario Porta d’Oriente), Fughe e rincorse. Ancora sul Novecento (2019). Presso La nave di Teseo è uscito Benedetti Toscani. Pensieri in fumo (2017).