BIOGRAFIA AUTORE

Stefano Liberti, giornalista e scrittore italiano (nato a Roma classe 1974). Ha lavorato per Il Manifesto e scritto diversi reportage di politica internazionale su riviste italiane ed estere. Ha pubblicato nel 2004 Lo stivale meticcio. L’immigrazione in Italia oggi con T. Barrucci e nel 2008 A sud di Lampedusa. Cinque anni di viaggi sulle rotte dei migranti, con cui ha vinto il Premio Indro Montanelli. Land grabbing. Come il mercato delle terre crea il nuovo colonialismo (2011) è stato tradotto in più di dieci paesi. L’anno successivo ha girato con A. Segre il documentario Mare chiuso ed è del 2016 il libro I signori del cibo. Viaggio nell’industria alimentare che sta distruggendo il pianeta.


MOTIVAZIONE

Sappiamo tutti che il Mediterraneo sta subendo molti danni a causa del surriscaldamento globale e l’impatto delle attività antropiche. Sono proliferate nuove specie estranee alle sue acque, la plastica lo soffoca, la pesca è fuori controllo e l’estrazione di idrocarburi prosegue in modi inquietante: tutto testimonia una mancanza di rispetto per il suo habitat ad opera dell’essere umano. Sembra quasi che le minacce rappresentate dai cambiamenti climatici e lo sfruttamento indiscriminato delle risorse naturali, l’inquinamento e il collasso degli ecosistemi si manifestino con i loro effetti peggiori soprattutto in questo oceano in miniatura, che è sempre stato bellissimo e variegato. L’ Autore, Stefano Liberti, reporter di lunga esperienza, sferra nel suo libro avvincente come in un giallo dei migliori, un attacco a questa inquietante metamorfosi, usando chi vive nelle zone maggiormente colpite come testimoni. Da Linosa a Cipro, da Tunisi alle Kerkennah, da Mazara a Samos, numeri e racconti catturano in modo preciso e inattaccabile l’attenzione del lettore, risvegliando la sua coscienza.

Elisabetta Strickland