
BIOGRAFIA AUTRICE
Sibyl (all’anagrafe Esther Sibylle) von der Schulenburg è nata a Lugano, Svizzera, figlia di due scrittori tedeschi. È cresciuta bilingue e multiculturale, tra Germania, Svizzera e Italia; ha studiato all’Università Cattolica e quindi all’Università Statale di Milano dove si è laureata in Giurisprudenza. Ha lavorato a lungo per una società in telecomunicazioni in qualità di amministratore delegato, viaggiando molto in Europa, USA, Canada, Giappone e Cina.
Il primo libro di Sibyl von der Schulenburg è il risultato di un lungo lavoro di ricerca in archivi, privati e pubblici, sulla figura paterna. Con Il Barone ed. Ipertesto – Verona, nel 2010 viene dato alla stampa il romanzo storico biografico su Werner von der Schulenburg, un letterato tedesco antinazista e convinto europeista.
Il libro raccoglie ottime recensioni e vince il premio Mario Pannunzio 2015; storici e politologi s’interessano del personaggio e ben presto il romanzo viene citato nelle ricerche storiche come fonte biografica ufficiale di Werner von der Schulenburg e fonte di documenti storici inediti. Seguirà qualche anno dopo un secondo romanzo storico sull’antenato feldmaresciallo Johann Matthias von der Schulenburg che vince il premio Mario Luzi 2015.
Dopo gli studi psicologici, in cui consegue una seconda laurea, l’autrice pubblica alcuni saggi a indirizzo psicologico, opere divulgative su argomenti quali il bilinguismo e la psicologia dell’architettura.
Dal 2013, scrive romanzi psicologici, storie di persone in condizioni psichiche conflittuali. Pubblica dapprima con una casa editrice americana due titoli, sia in italiano che in inglese, poi nel 2014 torna in Italia e collabora con Il Prato Publishing House all’interno della qual casa ha l’incarico di coordinatrice di due collane di narrativa.
Le sue storie a sfondo psicologico portano i recensori a parlare di psico-narrativa, un nuovo affascinante genere letterario che ispira già alcuni altri autori.
La scrittura di Sibyl è asciutta e diretta: essenziale. Nell’opera esordiente di questo genere, I cavalli soffrono in silenzio, la voce narrante non usa verbi mentalistici affidando la rilevazione degli stati psichici alla scene e ai dialoghi; negli altri romanzi la traccia seguita è molto simile. In tutti i libri il ritmo è serrato, la costruzione delle frasi semplice, l’impiego di aggettivi e avverbi limitato, frequente è l’uso del correlativo oggettivo.
L’ambizione dell’autrice è di portare il lettore dentro la scena e lasciar parlare i personaggi.
Negli scritti di Sibyl traspare una cultura italiana trattenuta, quasi disciplinata, dalle radici tedesche. La descrizione dei luoghi e dei personaggi, nei suoi romanzi, danno conto dell’influenza di stili letterari diversi: dal romanticismo italiano all’espressionismo tedesco, cristallizzati in uno stile personale.
Negli anni più recenti ha sentito l’esigenza di dedicare parte del suo tempo a opere di volontariato e ha fondato l’associazione Artisti Dentro Onlus, attraverso la quale desidera portare arte e cultura nelle carceri.
Sibyl von der Schulenburg vive e lavora in provincia di Milano con lunghi soggiorni in Toscana, sulla Costa degli Etruschi.
MOTIVAZIONE
Una donna, un uomo e una nave. Questi sono i personaggi del romanzo di Sibyl, che si legge tutto d’un fiato. Non sono personaggi qualsiasi o di fantasia. Esistono realmente anche se quando è stato pensato e scritto il romanzo l’uomo non c’era più. È la storia d’amore nata per caso sull’Amerigo Vespucci e il Vespucci (che tutti voi conoscete) non è sullo sfondo ma parigrado con la donna e l’uomo, con Lorenza e Francesco. Due persone più diverse non potevano esistere eppure si sono incontrati, si sono amati e continuano ad amarsi anche ora che Francesco se n’è andato. Il romanzo racconta la storia di questo amore: lei un avvocato penalista scrupolosa veneziana e lui un ufficiale di marina, altrettanto scrupoloso ma come tutti i livornesi, ironico e scanzonato. Lei amante degli animali, lui grande cacciatore. Lei a Venezia a combattere nei tribunali, lui in giro per il Mondo a formare allievi ufficiali sulla Nave Scuola “più bella del Mondo”. Eppure insieme hanno vissuto una storia affascinate sempre con il Vespucci nei loro pensieri. Buon vento Francesco!
Patrizia Melani Marincovich