I vincitori della 16° edizione del Premio Marincovich

SEZIONE ARTICOLI – Giornalismo

America’s Cup: alla ricerca della Luna Nuova, il racconto finale della 37th AC – Farevela

Il Premio va a Michele Tognozzi per l’articolo pubblicato su Fare Vela il 18 ottobre scorso, la cui lettura è possibile cliccando sul link in sovrascrizione.

La tipologia del premio riguardava il miglior articolo sulla competizione velistica più famosa, svoltasi a Barcellona tra agosto ed ottobre 2024.

MOTIVAZIONE

Dalla Luna vecchia alla Luna nuova, dalla delusione per la sconfitta alla speranza per il futuro. In quest’articolo Michele Tognozzi ripercorre i due mesi di regate in cui si è decisa la 37th America’s Cup con una avvincente cronaca in cui spazia dall’esame degli aspetti logistici dell’evento svoltosi a Barcellona nell’autunno scorso, all’analisi tecnica delle barche e del format della gara, per concludere sul futuro della competizione, sia in termini di località sia di evoluzione delle barche e di formula di gara.

Ma, soprattutto, analizza in profondità gli uomini ed il loro animo, quel fattore umano che mai come in quest’ultima America’s Cup ha influito su quelle decisioni prese in frazioni di secondo che poi hanno fatto la differenza tra una vittoria ed una sconfitta. E, proprio da quest’analisi, Michele Tognozzi riparte per una rinnovata speranza sul futuro del team di Luna Rossa che, come già annunciato dallo stesso Patrizio Bertelli, sarà costruito su quei giovani che hanno trionfato nella Youth e nella Women’s America’s Cup, competizioni che si sono svolte in concomitanza alla 37th America’s Cup. Una speranza che, come scrive lo stesso Michele Tognozzi in conclusione del suo articolo, finalmente potrebbe far diventare Rossa quella magnifica Luna piena che illuminava Barcellona la notte in cui Emirates Team New Zealand si aggiudicava la più prestigiosa competizione velica al mondo.

Andrea Mancini 

SEZIONE LIBRI

SAGGISTICA

1° classificato – saggistica

Centouno anni fa a Bishopbourne, un villaggio dell’Inghilterra meridionale, moriva Józef Teodor Konrad Korzeniowski, più noto come Joseph Conrad, forse il più grande scrittore di mare di sempre. Come rivela il nome, Conrad era di origine polacca, rampollo di una nobile famiglia, e quasi cinquant’anni prima della sua morte aveva lasciato il suo Paese per sfuggire alla polizia zarista e per inseguire il sogno romantico di una vita sul mare. Si era imbarcato nel sud della Francia e aveva navigato a vela per vent’anni come marinaio e poi come primo ufficiale sul Torrens (secondo Conrad la più bella nave a vela che avesse mai solcato i mari) e infine come comandante del brigantino Otago. Conrad riversa la sua esperienza, il suo contatto con il lato più selvaggio e imprevedibile della natura e degli esseri umani, in capolavori come La linea d’ombra, Cuore di tenebra, Lord Jim, Tifone, Il Negro del Nacissus. Conrad ci trasporta dall’arcipelago malese al Centro America fino al cuore del continente africano raccontando storie che hanno affascinato generazioni di lettori. Giuseppe Mendicino ha scritto una biografia di Conrad che è allo stesso tempo un’analisi critica dei suoi romanzi dei quali l’autore sa cogliere con maestria la profondità e la molteplicità dei punti di vista interpretativi e narrativi. È questo un saggio che, contrariamente allo standard di questa tipologia di testi, non è noioso e anzi è avvincente e ha il merito di risvegliare il desiderio di togliere dalla biblioteca i volumi di Mursia rilegati in verde, di accoccolarsi nell’abbraccio di una poltrona morbida, di accendere una luce calda e soffusa e di leggere ancora una volta i romanzi di Conrad.

Max Gregori Grgič

2° classificato – saggistica

Sappiamo tutti che il Mediterraneo sta subendo molti danni a causa del surriscaldamento globale e l’impatto delle attività antropiche. Sono proliferate nuove specie estranee alle sue acque, la plastica lo soffoca, la pesca è fuori controllo e l’estrazione di idrocarburi prosegue in modi inquietante: tutto testimonia una mancanza di rispetto per il suo habitat ad opera dell’essere umano. Sembra quasi che le minacce rappresentate dai cambiamenti climatici e lo sfruttamento indiscriminato delle risorse naturali, l’inquinamento e il collasso degli ecosistemi si manifestino con i loro effetti peggiori soprattutto in questo oceano in miniatura, che è sempre stato bellissimo e variegato. L’ Autore, Stefano Liberti, reporter di lunga esperienza, sferra nel suo libro avvincente come in un giallo dei migliori, un attacco a questa inquietante metamorfosi, usando chi vive nelle zone maggiormente colpite come testimoni. Da Linosa a Cipro, da Tunisi alle Kerkennah, da Mazara a Samos, numeri e racconti catturano in modo preciso e inattaccabile l’attenzione del lettore, risvegliando la sua coscienza.

Elisabetta Strickland

3° classificato – saggistica

Da appassionato di storia navale antica e recente, ero – nella mia ignorante presunzione – convinto di sapere quasi tutto sulla battaglia di Trafalgar , su Nelson  Duca di Bronte, sui crucci e tormenti dell’Amm. Villeneuve.

Tutto questo fino a quando non ho avuto tra le mani questo splendido lavoro di Gastone Breccia – docente di Storia Bizantina e Storia militare antica all’Università di Pavia -. Una lettura che ti trascina a bordo delle navi coinvolte nello scontro navale forse più famoso della storia , leggendario scontro navale vittorioso per la flotta Inglese, ma funestato dalla morte sul campo, in coperta, di Nelson facile bersaglio dei tiratori scelti francesi.

La lettura scorre a appassiona . Chiari schemi forniscono informazioni sulla posizione delle varie navi e le loro  evoluzioni nella brezza leggera che caratterizzò le prime fasi dell’incontro e dello scontro tra le due flotte. Una attenta, accurata ricerca tra i documenti negli archivi permette di vivere quasi istante per istante tutte le fasi del famoso scontro.

Completa l’opera un prezioso e esaustivo “catalogo delle navi” coinvolte. Ben tre le pagine di bibliografia ed un glossario dei termini marinareschi come ci aveva abituato il buon O’Brian  con la serie dei suoi romanzi storici ambientati a bordo di navi della corona britannica completano l’opera.

Trafalgar – La battaglia navale – avvincente ricostruzione di uno scontro leggendario.  Viene voglia di rileggerlo appena lo hai finito…

Sergio Abrami YD

SEZIONE NARRATIVA

1° classificato – narrativa

Una donna, un uomo e una nave. Questi sono i personaggi del romanzo di Sibyl, che si legge tutto d’un fiato. Non sono personaggi qualsiasi o di fantasia. Esistono realmente anche se quando è stato pensato e scritto il romanzo l’uomo non c’era più. È la storia d’amore nata per caso sull’Amerigo Vespucci e il Vespucci (che tutti voi conoscete) non è sullo sfondo ma parigrado con la donna e l’uomo, con Lorenza e Francesco. Due persone più diverse non potevano esistere eppure si sono incontrati, si sono amati e continuano ad amarsi anche ora che Francesco se n’è andato. Il romanzo racconta la storia di questo amore: lei un avvocato penalista scrupolosa veneziana e lui un ufficiale di marina, altrettanto scrupoloso ma come tutti i livornesi, ironico e scanzonato. Lei amante degli animali, lui grande cacciatore. Lei a Venezia a combattere nei tribunali, lui in giro per il Mondo a formare allievi ufficiali sulla Nave Scuola “più bella del Mondo”. Eppure insieme hanno vissuto una storia affascinate sempre con il Vespucci nei loro pensieri. Buon vento Francesco!

Patrizia Melani Marincovich

2° classificato – narrativa

Una delle emozioni che un buon libro dovrebbe trasmettere al lettore è la sorpresa. Questa “Avventurosa storia di un’acciuga cantabrica” di sorprese ne ha in serbo più d’una. Già incuriosisce il titolo, destinato a chiarirsi in parte solo nello spiazzante finale. Già dalle prime pagine il lettore capisce comunque, con sollievo, di non avere a che fare con un testo di zoologia marina, ma con il racconto, ironico e spesso divertente, delle vita movimentata di un vagabondo dei mari, che per qualche ignota ragione sta per essere impiccato. Benché questa vita sia tutt’altro che esemplare il lettore non può fare a meno di affezionarsi al personaggio per un certo qual candore con cui affronta le sue avventure e per il fatto che anche nelle nefandezze di cui si macchia mantiene un suo senso morale che alla fine gli consentirà una sorta di redenzione. Ultima ma non meno importante sorpresa è stata scoprire in un debuttante non più giovanissimo, pubblicato da un piccolo e intelligente editore, un autore dallo stile originale, colto e brillante, piacevolissimo da leggere. Mi auguro che il premio contribuisca a far condividere anche ad altri queste belle sorprese.

Paolo Lodigiani

3° classificato – narrativa

L’isola chiamata in causa nel titolo di questo libro è Alicudi, conica, pietrosa, piena di scale e molto scomoda, ultimo scalo dell’arcipelago delle Eolie. Ma è proprio la sua originalità, la sua natura vulcanica, la sua manciata di casette bianche arrampicate sulle falde della montagna, la sua assenza di strade, illuminazione, farmacie, tabaccai e banche,  la presenza di un solo bar, due botteghe e un’unica pensione a far innamorare di quest’isola l’autrice, che non ha avuto problemi a comperarsi una casa a 475 gradini dal porto, la cui scomodità avrebbe dissuaso chiunque. La solitudine rigenerante, il dialogo con la natura rigogliosa ed esuberante, il silenzio, la pace, trasudano dalle righe fin quasi a farli sentire o assaporare, soprattutto a condividere.  Si ha la sensazione leggendo che l’abbia letteralmente adottata quest’isola, come una cura salvifica in un momento difficile della sua vita:  la vista a 360 gradi sul mare, i fichi d’india, i capperi, l’ibisco e il gelsomino nel suo piccolo giardino hanno funzionato meglio di qualunque terapia, nutrendo in lei un amore fortissimo enunciato con enorme poesia in questo libro che entra nel sangue e nell’anima come un elisir.

Elisabetta Strickland

SEZIONE Navigazione, regate, diari di bordo

E’ un libro che se lo avessi avuto come la scorsa estate, quando in barca ho fatto più o meno lo stesso giro – partendo da Kos, verso le isole del Dodecaneso – mi avrebbe fatto felice ed evitato un sacco di brutti pensieri, col meltemi che tirava a 35 nodi e un equipaggio inconsapevole con età che variava dai 5 agli 85 anni. Ad esempio, con i suoi disegnini precisi, avrei subito colto il mistero che in talune isole è meglio navigare sopravvento, perché il lato sottovento è preda di furibonde raffiche di vento di caduta. E poi ci sono descritte le vere emozioni, la scoperta della cittadina di Lakki, nell’isola di Leros, ad esempio, straordinario esempio di architettura italiana razionalista a cui sono dedicate ben 16 godibili pagine di descrizione storica, che spaziano tra viale dell’Impero, la Casa del Fascio e tante altre tracce di antico muscolare vigore. Base navale italiana che nel ’43 contava circa 6000 mila militari di stanza, gli idrovolanti, l’ultimo tragico agguato del sommergibile Sciré… Insomma…Se già conoscete via mare isole greche come Leros, Arki, Fourni, Delos, Paros, Amorgos, Levitha, Astipalea, questo libro, tanto curioso, utile e a caccia di bellezze, ve le farà amare ancora di più. Se invece non le avete mai visitate, avrete subito un’idea di ciò che finora vi siete colpevolmente persi. Io il libro l’ho già messo in valigia, ritorno in quei luoghi e stavolta ne saprò molto di più…

Simona Casalini

 

SEZIONE JUNIOR

1° classificato – junior

Mi ha incantato, mi è sembrato di tornare bambina, quando le favole erano semplici, di immediata comprensione, dove i buoni erano generosi e i cattivi erano perfidi. Il racconto riesce a estrapolare dall’interno di una città con milioni di abitanti la storia di un uomo semplice, che con i suoi alberi riesce a creare un mondo magico, fatto di passione e di fatica. In un piccolo libro e senza che il racconto perda la sua leggerezza, il narratore introduce temi fondamentali come l’emigrazione, la mafia, l’amore per la natura, il merito e il premio, l’importanza del lavoro, il legame con la terra, il richiamo del paese d’origine, il ruolo degli anziani, la funzione del ricordo, la forza della parola e del racconto. Negli ultimi tempi ho letto tante storie per ragazzi e per bambini. Gli altri libri erano ben scritti, accattivanti, mirabilmente disegnati; le loro trame erano complicate e sofisticate, piene di colpi di scena e con finali inattesi. Inoltre, in molte di queste storie i cattivi non sono poi così cattivi e i buoni sono sempre molto corretti. Ecco, in un periodo storico difficile come quello in cui viviamo oggi, per i nostri bambini e per i nostri nipoti è forse più facile appassionarsi a una storia che ci presenta un mondo modesto ma pieno di buoni sentimenti: come questa.

Ida Castiglioni

PREMIO SPECIALE DELLA GIURIA

 

Già dal sottotitolo si intuisce che in sole 160 pagine di piccolo formato è raccolta la “summa” dell’Arte Marinaresca…

Se mi è permesso fare un accostamento che a qualcuno forse sembrerà poco serio o irriguardoso, lo considero “Il manuale delle Giovani Marmotte” del settore: c’è “tutto”.  Ben sette pagine di bibliografia e tante illustrazioni accompagnate da precisi, puntuali commenti. Non una sola parola superflua.

Non conoscevo l’autore se non attraverso i “social” sul web dove da anni trovavo pubblicati in gruppi internazionali devoti alle costruzioni tradizionali alcuni suoi pezzi, descrizioni di lavori eseguiti, pregevoli disegni di particolari costruttivi.

Ho conosciuto il Maestro Giovanni Caputo a Gallipoli al Decimo Gozzo International Festival dove tenevo un intervento su una mia costruzione classica, un gozzo a vela, ma realizzata con tecnologie moderne e per di più motorizzata Hybrid. In quella occasione mi ha chiesto di presentare al pubblico presente all’auditorio il suo nuovo libro che confesso ho sfogliato al momento. Sono rimasto folgorato. C’era tutto, incluse le disquisizioni e validità della gassa d’amante con penzolo esterno (detta anche alla tedesca)

Preziosismi questi, ma anche nozioni pratiche per armare correttamente un armo latino, riparare danni in carena, realizzare fitting.  Ma anche le basi di “architettura navale” come stabilità e centraggi sottovela. Pubblicazione che non deve assolutamente mancare nella biblioteca di bordo di velisti ed appassionati di nautica e tradizioni marinaresche.

Un piccolo tesoro che meriterebbe una veste grafica più importante per esaltarne le illustrazioni, i disegni al tratto.

Sergio Abrami YD

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