I PREMI DELLA 10° EDIZIONE: I CIMELI DEL MARE
Da Martin Levi: il regolo calcolatore con il quale, Sonny Levi grande Yacht designer ha dato vita a barche mitiche: dal motoscafo dell’Aga Kan a quello dello Scià di Persia fino alla Speranzella, vittoriosa in tante Viareggio – Bastia – Viareggio di offshore e in numerose gare nel Mondo negli anni ’60 e ’70.
Da Prada: il terminale della varea del tangone di Luna Rossa ITA 94, Challenger della 32° America’s Cup – Valencia 2007
Dai Cantieri Archetti, maestri d’ascia da 4 generazioni: il TINIVELLO o “Verigola”, un antico attrezzo di lavoro utilizzato per praticare forature fino all’avvento dei trapani elettrici ed ora cordless. Questo è anche un pezzo di Storia, l’attrezzo è stato utilizzato dal nonno dell’attuale mastro d’ascia per costruire durante la fine della seconda guerra mondiale le barche da trasporto per attraversare il fiume Po. Stiamo parlando della ritirata dell’esercito tedesco nella primavera del 1945 e della Organizzazione Todt.
Nel Cantiere Ercole Archetti costruiscono barche in legno da quattro generazioni sul lago di Iseo, a Montisola, tra storia e leggenda …. La barca, su un’isola è, oltre che un prezioso strumento di lavoro per la pesca con i tramagli, l’indispensabile collegamento con la “terra ferma”. Fu sicuramente questa vitale esigenza che trasformò alcuni pescatori in esperti maestri d’ascia ed è ad essi che la tradizione fa risalire il famoso ideatore del naèt, la tipica barca da pesca del lago di Iseo. Dai documenti fiscali si legge che nel ‘700 questi esperti artigiani erano già famosi in tutta la provincia, gli unici che svolgevano questo lavoro sul Sebino si chiamavano Archetti, lo stesso cognome degli artigiani che continuano la tradizione ancora oggi. Ercole Archetti, maestro d’ascia, titolare del cantiere è l’erede di tale progenie. Si costruiscono in questo cantiere solo barche in legno, lancette, ma soprattutto i Naèt la cui forma lunga e affusolata ricorda i sandoli lagunari , le buranele, lo sciopon e rivela non del tutto infondata la leggenda di un certo Archetti approdato un giorno a Montisola (si dice scappato dai Piombi ) con disegni rubati da cantieri della laguna di Venezia che ideò un sandalo semplificato in forme e costruzione da usarsi sia per gli spostamenti, che per la pesca. Le barche più conosciute costruite dal Cantiere Ercole Archetti sono i “dingotti” realizzati con fasciame a clinker- o all’inglese – ovvero fasciame sovrapposto come i leggeri e veloci Drakar dei vikinghi.
Dal Reale Circolo Canottieri Tevere Remo: lo smanigliatore di Raul Marinuzzi Ronconi, armatore del Drake, campione del Mondo di vela 1999/2000-Porto Cervo (It), 1^ Class. Campionato Mondiale IMS ROLEX CUP, per lo stesso Circolo dove Carlo, negli anni ’50 vinceva le regate in classe Finn.
Dalla Lega Navale: il tratto della scotta della randa del dragone Arethusa, offerto da Sergio Ghira.
Un recente decreto ha stabilito che il Dragone Aretusa, rimessato presso il cantiere Alto Adriatico di Monfalcone, venga tutelato per legge.
Dallo Yacht Club Costa Smeralda: le litografie realizzate per i 30 anni di Azzurra, la prima barca italiana a partecipare all’America’s Cup (Newport 1983) e il cui nome campeggia ora sul monotipo TP52 vincitore di regate in tutto il Mondo
Dai Cantieri Sangermani: la base dei “candelieri” del Noa Noa II, storica barca a vela uscita dal prestigioso Cantiere di Lavagna nel 1952
Dall’Unione Internazionale Motonautica (UIM): l’elica dello scafo pilotato da Claudio Fanzini, vincitore della Coppa del Mondo UIM 2018 classe 125.
Dalla Marina Militare: l’acquerello di Alessandro Feruglio, pittore di marina: 1965 la Vespucci al comando di Agostino Straulino in regata con Gorg Fock.
Dal Circolo Vela Aniene: la bitta dell’imbarcazione RideCosì del Team Circolo Canottieri Aniene, 3 volte campione italiano 2011, 2012 e 2014 nel Campionato ESTE24.
Dal Circolo Canottaggio Aniene: lo scalmo della 8 Iole degli anni ‘30 del Circolo Canottieri Aniene
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